06/12/2012. San Nicola.
Decido che per il mio onomastico mi faccio un regalo: rubo una giornata all'ufficio e me ne vado in montagna.
Per fortuna un paio di amici assecondano la mia scelta e così si parte per misurina.
A parte alcuni doppi sensi assurdi, non voluti, mentre faciamo colazione il viaggio prosegue bene e come al solito il mistero della valle di Misurina anche quest'anno si ripropone.
Questo posto è benedetto dal dio della neve e se da altre parti ce n'è poca o bruttina, qui è abbondante e di super qualità.
Saliamo per la vecchia pista verso la conca della neve, poi ci dirigiamo verso la forcella della neve. Arrivati al masso in mezzo alla conca puntiamo a destra verso forcella Pogoffa, ci sono un paio di persone davanti a noi e così ci mettiamo in traccia. Per la splitboard è un po' un eufemismo visto che a malapena in traccia mi ci stà solo un asse, ma cmq tutto fà brodo ed invece di battere ex novo tutto sommato aiuta.
Dove il terreno diventa più pendente ai miei due amici si staccano le pelli. Oggi fà un freddo della madonna (-14 in partenza ed almeno -20 in forcella) e di riattaccarle non se ne parla. Uno si ferma a 100mt dalla meta mentre l'altro stoico carica gli sci sullo zaino e prosegue a piedi (sprofondando di tanto in tanto).
Gli ultimi 10mt stacco anch'io e li faccio più rapidamente sulla massima pendenza scalettando con gli scarponi.
La forcella è proprio bella è ad un passo dalle cime, particolarità di pregio di questi posti.
Mentre stò salendo incontro i due sciatori che ci precedevano che ovviamente mi fanno notare che loro avevano battuto traccia... non sò perchè ogni volta stà storia... lo dico apertamente "andare in montagna non è una gara" e quindi chissenefrega... non volevi battere bastava ti fermassi ed andavo avanti, cmq grazie e arrivederci.
In forcella ci raggiungono altre due persone molto simpatiche che poi si godranno insieme a noi una discesa con urletti. La discesa nella parte alta è splendida, polvere su fondo solido, non si può ancora mollare tutto perchè le asperità non si vedono ma si sentono però è una goduria. Gioco un po' con qualche grossa roccia che crea dei micro canali e stranamente quando esco sullo spazio aperto questa volta prediligo una serpentina abbastanza sul dritto rispetto alle mie solite curvone.
Il rientro avviene per la vecchia pista ormai maciullata ma cmq divertente.
Arrivato in parcheggio saluto gli amici, mangio un boccone e vado ad aiutare Renzo e Davide che accanto allo Chalet stanno costruendo gli igloo (molto divertente e tonificante lo consiglio a tutti).
SCARPONI BACKCOUNTRY FITWEEL:
questa volta le condizioni erano durette, il freddo era parecchio pungente e tutto sommato temevo che un limite di questi scarponi venisse in evidenza. Invece nonostante una scarpetta interna sottile il freddo è stato ben sopportato e non ho mai avuto le dite informicolate o doloranti. Certo non stavano caldissime ma in fondo siamo sempre in montagna. In discesa su neve così divertente l'estrema rigidità della scafo non aiuta, ed effettivamente quello che si guadagna in stabilità, equilibrio e precisione un filo si perde in sensibilità su terreni molto morbidi. Poco male credo che con un po' di utilizzi e in caso di terreno duro o ghiacciato si dimenticheranno in fretta queste piccole inezie.
Scalettando con la punta in salita sulla neve durissima sono andati che era un piacere, mai una scivolata ed anche nei traversi la presa di spigolo è molto più aggressiva con conseguente maggiore equilibrio e conservazione delle energie mentali e corporee.
alla prossima
nicola
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