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Cima dei Preti con gli sci

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Aprile 2011

 Arriva Giulio in negozio, ha qualche giorno di ferie, mi chiede se ho visto che hanno fatto la Cima dei Preti con gli sci, gli rispondo di si, si tratta di un ragazzo che conosco. Ci guardiamo e decidiamo di salire il giorno dopo, in realtà era qualche giorno che meditavo questa salita, l’ amico Bruno, che sta facendo il corso guida, pubblicando la salita su Over The Top, mi ha dato lo stimolo giusto, e devo dire che per queste cose, Giulio è il compagno ideale, praticamente un camoscio giovane ed entusiasta.

 

Da dire che la salita non va sottovalutata, intanto sono 2.000 metri di dislivello in salita, 1.000 con gli sci e gli scarponi da scialpinismo sulla schiena, 1.000 “solo” con gli sci e lo zaino, dato che tutta la salita è stata fatta a piedi prima e con ramponi poi.

Si parte alle 05:00 da Claut, 05:30 siamo con lo zaino in spalla, i primi metri sono micidiali, poi, piano piano, non so come ma ci si abitua all’ enorme peso di zaino, sci e scarponi.

La salita al Bivacco Greselin non è solo 1.000 di dislivello, è anche un sentiero ripidissimo e spesso scalinato, a tratti in mezzo a folti boschetti di mughi che ti arrivano in testa, chi lo ha già fatto in estate sa a cosa mi riferisco, non solo, gli scarponi da scialpinismo attaccati agli sci costituiscono un solido appiglio a tutto quello che c’è a fianco del sentiero, immaginate oltrepassare una coltre di pino mugo, una sofferenza. Ti sembra che il sentiero non finisca mai e lo zaino fa sentire tutta la sua importanza, alla fine, dopo circa 2 ore e mezza siamo al bivacco, depositare gli zaini a terra fa tirare un sospiro di sollievo. Qui lasciamo le scarpe leggere e finalmente calziamo gli scarponi da scialpinismo con relativi ramponi, imbraco,  picca in mano e si va, la neve e ghiacciata, la progressione è ottima, arriviamo al canale di roccia e cautamente lo superiamo senza bisogno di attrezzatura.

Sopra ci attende un altro canale, questo, completamente innevato, lo superiamo facilmente, nonostante sia molto ripido, siamo nella parte superiore della salita, da qui vediamo il tratto finale della salita, ora il pendio si allarga molto e ci fa immaginare la discesa, intanto da un po’ è arrivato il sole, dovremmo essere giusti con i tempi, neve ghiacciata per la salita, 5 cm di firn per la discesa. Arriviamo in vetta alla Cima dei Preti in 5 ore, una sosta è d’ obbligo, il panorama è fantastico, sia verso il vicino Duranno che su tutte le Dolomiti, il Pelmo e l’ Antelao la fanno da signori delle cime ancora innevate. In vetta la Madonnina è quasi coperta dalla neve, una grande cornice la sovrasta, siamo 1 metro e mezzo più alti, togliamo i ramponi, chiudiamo gli scarponi e ci prepariamo per la discesa, siamo entusiasti per la giornata e la salita ma l’ attenzione è alta per la difficoltà della discesa. La parte alta è stupenda, neve ottima, spazi aperti, sembra di essere in pista, prendiamo il primo canale, parte largo ma subito si restringe ad imbuto, le rocce sono proprio in punta e coda dello sci, la pendenza, nel tratto più ripido si avvicina ai 50 gradi, il problema è che il fondo è un po’ svaso, non è pianeggiante così siamo costretti a scalinare leggermente per perdere dislivello.

Sceso il canale siamo alla partenza delle doppie, cerchiamo una possibile discesa qualche metro più avanti ma la neve completamente ghiacciata ci fa propendere per le doppie, nessun problema, due calate e siamo alla corda fissa, altri 10 metri e rimettiamo gli sci ai piedi. Scendiamo uno stupendo vallone e dopo una decina di bellissime curve attraversiamo fino ad arrivare in vista del bivacco, un altro breve tratto a piedi e arrivano anche le ultime curve, queste, devo dire su polenta. Riprendiamo le scarpe leggere e scendiamo ancora per circa 200 metri, una lingua di neve ci evita un tratto di mughi, purtroppo dobbiamo rimettere tutto sulla schiena ma ora tutto è più sopportabile, siamo appena scesi dalla Cima dei Preti con gli sci.

In totale, dalla partenza, sono passate 10 ore, di fatica, volontà e soddisfazione, 10 ore bellissime.

Nicos



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