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FORCA DE LA VAL - 9 aprile 2011
forca de la val
Partenza ore 5.30 da Pordenone, siamo in due (io e massimiliano).
Era da un po' che volevo fare questa uscita e così nonostante alcuni dubbi sull'innevamento ho accettato con piacere la proposta. Inoltre un amico finanziere di massimiliano lo aveva assicurato che la neve c'era anche a quota bassa. Io ho qualche dubbio infatti provo in viaggio a proporgli la "lavinal de l'orso" con esposizione a nord, ma le altissime temperature ci fanno propendere per un itinerario più sicuro a sud.
Superati gli impianti di sella nevea si parcheggia a fianco della caserma della guardia di finanza ai piedi di un pista con impianti ormai in disuso.
L'itinerario classico prevede la risalita della pista ed il ricongiungimento più in sù con la strada bianca che collega le malghe dell'altopiano tagliando qua e là lungo il sentiero 625 ben segnalato. Noi per non farci mancare nulla non tagliamo e saliamo la strada bianca fin dal parcheggio, i miei improperi al buon massimiliano (che stà testando del materiale super leggero), ci faranno scegliere un po' più in là di riprendere il sentiero.
Arrivati alla malga Cregnedul si prosegue sempre in direzione nord, qui ormai la vista è molto aperta nonostante ci siano ancora alberi, e bisogna andare verso la conca centrale.
A quota 1.600mt incontriamo la neve, calzo le ciaspe e via. Appena entrati nella conca a sinistra si vede evidente la forca riomoz (sul nome ho qualche dubbio) molto bella ed invitante.
forca riomoz a sx, forca de la val a dx
Dalla conca si risale andando un po' a destra e poi superato il primo lungo pendio si devia verso sinistra portandosi sulla verticale rispetto alla forcella.
Successivamente si risale a vista fino ad un grande masso, circa a 50mt dalla forcella.
Abbiamo provato a risalire ancora un po' ma ad una trentina di metri c'era un accumulo che non aveva ancora scaricato e viste le altissime temperature abbiamo fatto dietro front, allacciato io la tavola e massimiliano gli sci.
Ahimè la discesa è durata 700mt su di un firn bellissimo, forse per gli sci quasi al limite del galleggiamento.
Subito sotto la forcella la pendenza è sostenuta (45°) ma il pendio è molto aperto e poi diventa subito un po' più dolce, anche se fino alla conca la pendenza è comunque interessante.
Il bosco non sò dirvi se è sciabile o meno in quanto non c'era neve, a vederlo è abbastanza fitto e quindi in caso di innevamento credo sia consigliabile seguire la strada bianca.
La giornata è stata caldissima e questo ha influito anche sulla nostra velocità in salita, nonostante sulla carta il dislivello sembri abbordabilissimo (1.150mt), lo sviluppo è duretto e la gita non credo sia proprio alla portata di tutti (snoboarder parlando). Oltretutto con il caldo estivo ci si cuoce dalle prime luci dell'alba fino al ritorno quindi per la prossima volta mi ricorderò di portare un bel po' di acqua in più.
Anche se la neve inziava da molto in alto l'uscita è stata magnifica. L'ambiente è severissimo ed incute rispetto reverenziale, nonostante il sole aiuti l'umure, queste montagne sono al tempo stesso affascinanti ma tenebrose. Non appena si emerge dalla quota bosco tutto appare verticale e stretto.
A parere mio le giulie la danno "a bere" anche alle più vanesie dolomiti.
saluti
nicola
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