Guarda le foto di questa relazione nell'album Ghiacciao de la tour
20 e 21 settembre 2012. Insieme a Massimo Candolini.
Mi mancano giusto 3gg per finire la mia settimana di vacanze. Che fare?
Guarda le foto di questa relazione nell'album Oberes Pasterzen Kees
2,3,4,5 agosto 2012
Corso Base Alta Montagna INMONT
Per chi non conoscesse questa organizzazione consiglio un giro sul loro sito: http://www.inmont.it/InMont.php, per chi non conoscesse Massimo Candolini ... bhè basta andare in qualche libreria decente e tutto quello che viene scritto sulle alpi carniche e giulie in gran parte è suo.
Guarda le foto di questa relazione nell'album Monte Bianco -Via dei Tre Colli - PD
“Piacere, noi siamo frequentatori della montagna, siamo sempre stati clienti di C….o, quel negozio in centro, ma ora ci hanno consigliato il tuo negozio, mi interessa una picca e se ci fai bene saremo buoni clienti”
Questo era Renato, alcuni mesi sono, quando ci siamo conosciuti, nel mio negozio, a Roveredo, gli ho venduto una picca e gli ho detto:
Guarda le foto di questa relazione nell'album grossglockner-glocknerwanduberschreitung
Il programma steso con tanta cura prevedeva la cresta Signal sul Monte Rosa ma il meteo avverso, senza scomodare il destino, segnala dieci giorni (ma dico 10!!) di ininterrotto brutto tempo. Impossibile posticipare, il mio compare di cordata (Samuele) ha preso ferie quella settimana.
Ciao a tutti .
Sono fermo da febbraio causa infortunio al ginocchio , la montagna mi manca un casino .
Nel frattempo ho dedicato il mio tempo a sistemare il mio nuovo sito .
Guarda le foto di questa relazione nell'album Sereno Variabile al Tree Village
Il giorno 15 Maggio 2012 in Val Settimana abbiamo ospitato la troupe della Rai per la registrazione di uno speciale sul Tree Village, andato in onda durante la puntata di Sereno Variabile del giorno 26 Maggio 2012.
Guarda le foto di questa relazione nell'album cevedale
Niente foto (al momento) ma spero arrivino presto [ndr: arrivate].
Ero via con Renzo e quindi almeno qualche immagine è assicurata.
Era da un bel pò che tentavamo di fare un'uscita insieme e devo ammettere che tutto è stato confermato esattamente come le mie idee ed impressioni.
Guarda le foto di questa relazione nell'album val setus e vallon pissadù
mercoledì nevicata inaspettata sulle alpi orientali, persino piancavallo per 24h regala un paesaggio natalizio. venerdì stò lavorando quando penso che il Sella potrebbe regalare ancora grosse emozioni. dopo 10 minuti arriva l'sms di Mario "domani val setus?"
considerato che quest'anno l'ho bramata da tempo, non ci ho messo più di due secondi a rispondergli "a che ora mi passi a prendere?"
oggi: sveglia alle 3.30, Mario passa alle 4.00. Alle 6.40 siamo al parcheggio della "tridentina" con altre due macchine già parcheggiate e due coppie che stanno salendo. Un'altra arriva mentre ci stiamo preparando.
inziamo la salita, un po' intimoriti dal luogo. sia per me che per mario è la prima setus e le relazioni insomma le conosciamo. fà già caldo ma subito si capisce che qui è il luogo ideale per la neve. l'ombra delle grandi pareti la protegge ed il manto duro porta bene.
più si sale e più la pendenza aumenta, le pareti si stringono e le inversioni si fanno più frequenti. lungo il canale troviamo parecchi grumi che metteno un po' in crisi la mia ancora acerba tecnica nelle inversioni con la split. nell'ultimo imbuto provo a staccare le assi per salire sulla massima pendenza con i soli scarponi. cagata abissale, sfondo fino alla coscia faccio una fatica bestia nonchè sul ghiaccio vicino alle pareti un equilibrio non proprio stabile mi fà stringere la dietro. appena esco dall'imbuto mi rimetto tutto e la salita procede meglio.
finisco la setus e Mario (gran sciatore) è sù che fa la muffa e ci dà dentro con le fotografie (altrimenti fosse per me nemmeno stavolta avrei avuto qualcosa da mostrare). i bastioni di fronte a noi sono bellissimi e imponenti. a quel punto Mario mi dice "bhè ma io volevo fare anche il vallon del pissadù".... sorpresa... bevo un pò e ripartiamo.
scendo fino al rifugio e poi risalgo il vallone, merita assolutamente l'ambiente è fantastico e per ora ci siamo solo noi ed una lepre bianca verso la sella.
quando sono le 9.30 siamo sull'ultima terrazza prima della sella del pissadù, mancheranno ancora 20 minuti, veramente poco ma la neve incomincia a mollare troppo e dalle pareti si sentono le scariche dei sassi. cambio set-up salita discesa e in un attimo siamo al rifugio, l'ultima risalita prima della setus. probabilmente per molti di voi sarà una comune discesa ma a me emoziona e parecchio. l'ho inseguita per tanto tempo (la prima volta circa 2 anni fa), provata e rimbalzato ed ora manca così poco. i dubbi sono leciti: e se non ce la faccio? e se la spreco e scendo male? e se mi cago adosso?
poi arriva il primo cono d'ingresso, scelgo di andare nella parte più alta e soleggiata per partire, la zona è vergine e la discesa acquista qualche metro in più, valuto il fondo che seppur scaldato mi sembra sicuro. tre respiri e mi butto.
la sensazione è subito magnifica, la tavola reagisce bene e le gambe non risentono della risalita ed attutiscono i cambi della neve. appena arriva l'ombra i grumi ed i segni aumentano ma la voglia di surfare è tanta e così continuo curvare ,una dopo l'altra e tutto va bene. man mano che scendo l'animo si alleggerisce e l'esperienza si arrichisce.
il canale termina e la sensazione è unica. ora manca un'altro bel tratto ma nulla a che vedere con quello appena passato. gioia immensa e felicità (vedi la mia foto).
proseguiamo verso valle e stacchiamo forse un po' troppo presto ma il rischio di grattare era assai elevato, un signore local ci dice che si può proseguire ed effettivamente una lingua di neve porta quasi fino alla macchina.
alle 11.30 chiudiamo le porte e ci dirigiamo ad una gran birra ed un piatto di polpette in onore di questa splendida valle che oggi ha voluto ospitarci ed accoglierci nel migliore dei modi.
nicola
Guarda le foto di questa relazione nell'album val di mesdì
28/04/2012
Sempre io e samuele, due settimane fà dopo essere scesi dalla lasties con il brutto tempo, ci eravamo ripromessi di tornare per il nostro obiettivo principale: la val setus.
anche questa volta siamo stati "rimbalzati" non per colpa del brutto tempo ma l'esatto contrario: un sole eccessivo.
eh sì dopo 10 giorni di nevicate abbondanti e 3 gg di sole per l'assestamento sembrava proprio tutto perfetto, sembrava appunto, in quanto l'imprevisto caldo africano di ieri (zero termico a 3.500mt) ha scaldato vermente troppo in pochissimo tempo.
Arrivati al parcheggio della funivia sass pordoi il termometro segna +8, sono le 7.30 del mattino, si capisce ben presto che è una giornata atipica.
Il sole è magnifico ed il cielo limpidissimo, ci prepariamo ed iniziamo a salire verso la forcella Pordoi. Questa volta avendo visibilità scegliamo di seguire il sentiero estivo sulla destra, sale più regolare ed è più comodo. Dopo i primi 100mt, con la splitboard, sono costretto a mettere i rampant. La neve è durissima, quasi ghiacciata, effetto della presenza scarsa sui lati sud, di un po' di vento che ha lavorato e della fusione e rigelo degli strati superiori. Tutto intorno i canali hanno già scaricato e questo mi conforta.
E' impressionante quanta neve c'è (bhè non proprio sulla salita), pensare che per tutto l'inverno e fine a fine marzo il sella è stata meta da evitare...
La salita alla forcella Pordoi è proprio "bastarda", si presenta come una monata, abbastanza corta, si insomma anche un bambino salirebbe. Eppure tra ghiaccio, slavine e vento l'ultima parte è sempre da bestemmie con tenuta al limite ed il pensiero fisso "mò stacco tutto e salgo con i ramponi".
Arriviamo sopra la forcella e si apre il paradiso, un sole magnifico ed il sella tutto bianco.
Non c'è nessuno, ancora non ci credo ma cavolo non c'è proprio nessuno.
Siamo solo noi due... pazzesco.
Iniziamo la diagonale verso il Boè e gli effetti del ghiaccio superficiali ed il sole creano delle sensazioni uniche (vedi foto).
Anche qui la progressione, seppur su terreno facile, risulta non proprio agevole. La neve alterna tratti ghiacciati ad altri in cui si sprofonda. Alla fine attacco e stacco i rampant molto spesso. Arrivati sotto al Boè perdiamo quota ed entriamo nella conca, meglio una breve risalita che una diagonale in ombra ghiacciata.
Arriviamo a dieci metri dal rifugio, ci abbiamo messo 2h e 45. I tempi sono giusti come da programma, io e samuele guardiamo la sella del pisaddù, ancora un'oretta di sicuro, e poi la discesa e la risalita per imboccare la val setus. Si insomma ancora tre ore per arrivare al passo gardena. Sono le 10.15 e la neve ora è perfetta, inzia un filo a mollare ma è perfetta. Io e samu ci guardiamo, abbiamo già capito, e che cavolo scoccia però, è una giornata fantastica e siamo a più di metà... però però... però cazzo è vero fra due ore quando dovremmo entrare in val setus questo caldo africano avrà reso la neve veramente pesante... forse troppo. Io con la tavola ne vengo fuori, per Samu con gli sci forse è un po' troppo.
A malincuore decidiamo di allungare la pausa e scendere per la val mesdì approfittando di trovarla "vergine" (assolutamente impensabile per un itinerario del genere) con la neve al top. E' stata veramente una decisione molto combattuta.
Cambio setup salita-discesa e ci buttiamo dentro il canale iniziale. Sono avido ed approfitto di una piccola pausa di Samu che si ferma un secondo a guardare il primo pezzo. Questa valle l'ho fatta circa 3/4 anni fa, ma era tutto diverso, c'era la funivia, c'era gente e ne sapevo un po' meno di oggi. La memoria del pendio riemerge e così decido di farlo tutto d'un fiato. E' proprio bellissimo, pendente ma non stretto. Sul lato sinistro dove il sole è arrivato c'è un firn che permette molto, nel lato destro in ombra il ghiaccino che non ha ancora mollato vuole maggiore sensibilità. Che bello, prima due curve un filo più strette giusto per prendere le misure e poi via molla tutto e con quattro curve sono fuori dal canale.
Mi fermo e guardo dietro, che senso di pace assoluta e davanti c'è ancora tutta la valle da fare completamente intonsa, senza anima viva, con la neve segnata solo dalle slavine.
Non credo serva scrivere altro della discesa di un itinerario fin troppo inflazionato, ma che fatto in certe condizioni (come oggi), riacquista tutte quelle qualità naturali proprie percui nulla ha da invidiare ad altre escursioni più selvagge.
Già in fondo, purtroppo, come al solito la colpa è dell'uomo.
saluti
nicola
PS: appena usciti dal canale e senza aver dovuto attendere troppo tempo la neve era veramente pesantissima e fradicia, alla fine la decisione è stata perfetta. Non oso pensare che pappa avremmo trovato due ore dopo.
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