Guarda le foto di questa relazione nell'album Via Luna Nascente - VII 360 m
La Val di mello è indubbiamente uno dei templi italiani del granito, il fondovalle famosissimo per i numerosi blocchi boulder, e le pareti della valle cosparse di pareti granitiche.
Guarda le foto di questa relazione nell'album Aretes des Cosmiques - AD 250 m - Gruppo del Monte Bianco
Guarda le foto di questa relazione nell'album Cima dei Preti con gli Sci
Aprile 2011
Arriva Giulio in negozio, ha qualche giorno di ferie, mi chiede se ho visto che hanno fatto la Cima dei Preti con gli sci, gli rispondo di si, si tratta di un ragazzo che conosco. Ci guardiamo e decidiamo di salire il giorno dopo, in realtà era qualche giorno che meditavo questa salita, l’ amico Bruno, che sta facendo il corso guida, pubblicando la salita su Over The Top, mi ha dato lo stimolo giusto, e devo dire che per queste cose, Giulio è il compagno ideale, praticamente un camoscio giovane ed entusiasta.
Guarda le foto di questa relazione nell'album Il Ghiacciaio del Gigante
Un interessante video sul mondo della neve e delle valanghe, realizzato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ringraziamo in particolare il Previsore dell' Ufficio Neve a Valanghe Daniele Moro per la cortese concessione. Il video illustra a grandi linee come si effettua una prova stratigrafica del manto nevoso e parla del complicato mondo delle valanghe e della loro prevenzione.
[video:http://www.youtube.com/watch?v=_Ox0axhVoD0 450x350]
C'é un paese di montagna in Francia che si chiama Chamonix, no, non mi sono bevuto il cervello, Chamonix è proprio un bel paese di montagna, anche se i più lo vedono come una famosa località turistica. Quando sei a Chamonix respiri un' aria particolare, tutto ti parla di alpinismo, le persone, i negozi, il panorama, la città. Puoi osservare gli alpinisti che scendono dal trenino di Montenvers dopo aver disceso la Valleè Blanche, oppure escono dall' arrivo della funivia dell' Aiguille du Midi, tutti abbronzati, passo sicuro e voglia di birra. Alla sera in giro per le strade il comun denominatore è la giovane età, c' è un sacco di gente giovane, intendo con la media dei trenta, per capirsi. Qui ogni giorno dell' anno puoi svegliarti al mattino e sciegliere quale attività praticare, questa è a onor del vero la capitale dell' alpinismo europeo, qui si sono scritte pagine intere di storie di montagna, molte di queste pagine sono state scritte da alpinisti italiani e di questo dobbiamo esserne fieri. Un po' di tempo fa, una sera, partendo da Cervinia, decidiamo di fare un salto in centro a Chamonix, c' era un sacco di gente, erano i giorni della Ultra Trail du Mont Blanc, famosa gara di corsa in montagna. Passeggiando per il centro, vengo attratto da qualcuno che canta, mi sembrava una voce conosciuta, impossibile, pensavo, mi avvicino ed invece era proprio una ragazza che avevo sentito suonare in un pub l' anno prima. Erano su una terrazza di una pizzeria, lei ed un altro ragazzo, avevano una chitarra a testa collegate a due casse, due sedie e due microfoni, tutto qui, molto semplici. Ci siamo seduti ed abbiamo ordinato birra, la situazione era molto piacevole: Chamonix, di sera, caldo, birra, una bella ragazza che cantava con una gran voce, l' ultima luce del tramonto illuminava la cresta sud del Monte Bianco, gente che passeggiava, sembrava tutto irreale ma era la realtà. Sicuramente non è stato niente di speciale ma stare lì, alle pendici del Bianco, a quardare quella ragazza ci ha fatto passare una serata molto particolare.
Chamonix è anche questo, serate piacevoli e tranquille bevendo una birra.
[video:http://www.youtube.com/watch?v=1fgDMvOCfrg 300x250]
Guarda le foto di questa relazione nell'album Via dei Triestini
Esiste un periodo giusto in cui andare in montagna? No, sicuramente ogni momento è quello giusto, direte voi che amate la montagna. Condivido pienamente però, in un particolare periodo dell’ anno la montagna assume un tono diverso, si spoglia dei fronzoli e si veste di un nuovo mantello, questo momento è l’ autunno. Andare in montagna in autunno è tutta un’ altra storia, verso Ottobre arrivano i primi freddi, le giornate sono terse, il cielo ha un azzurro mai visto, che dire del bosco, ogni giorno cambia tonalità, nascono colori nuovi ad ogni sospiro di vento. Gli immensi boschi di faggio diventano rossi, l’ abete tende al marrone scuro, più in alto piccole piramidi acute di un giallo intenso fanno da contorno alla corteccia dei larici, quasi nero,invece per i mughi, esce la corteccia bianca della betulla, timida, in basso verso fondovalle. Il camoscio comincia a tingersi di nero a differenza del poderoso stambecco che preferisce un bel marrone, l’ amica marmotta forse è già al calduccio nella tana. Le temperature vanno sotto lo zero, i divertenti ghiaioni della passata estate lasciano il posto a scoscese ed insidiose discese dure come il cemento, al primo mattino spunta la rugiada, la trovi anche durante il giorno dove non batte il sole, la natura sembra diventare improvvisamente ostile, le crode sono fredde, le mani gelano. In giro non trovi nessuno, si parte alla luce delle frontali, fa proprio freddo, anche sotto il sole non si scherza, in questo periodo godi dell’ immensità della Grande Madre, ognuno può ricavare il proprio spazio, ognuno ha finalmente modo di pensare. Sei immerso in questo magnifico ambiente e puoi riflettere, ti guardi attorno, veramente lontano dalla vita quotidiana, dagli affetti e dalle disgrazie, dalle cime più alte la vista va all’ infinito, lo sguardo tocca vette lontane, i confini non esistono, specialmente quelli geografici. Ora puoi dedicarti alla Montagna, lo dico sempre, quella con la M maiuscola.
Guarda le foto di questa relazione nell'album Traversata delle 13 Cime - Ortles Cevedale
Guarda le foto di questa relazione nell'album Palon De La Mare
Guarda le foto di questa relazione nell'album Tofana di Rozes 3.225m
Il 1° Maggio era una di quelle giornate che non sai come vanno, la sera prima guardi il cielo ed è completamente coperto, ci pensi, non sai se mettere la sveglia oppure no. Alla fine la sveglia suona, la prima cosa che fai è quella di tirare la tendina, è buio, chiaro, sono le 04:00 ma in cielo neanche una nuvola, si va.
L' unico pericolo che trovi a quell' ora sulla strada per Cortina sono i Cervi, ad Erto è meglio stare all' occhio, te li trovi davanti alla macchina, sembra che ti dicano: "ma devi proprio passare di qua?". Arrivo a Cortina, prendo la strada per il Passo Falzarego, arrivato all' imbocco, a destra, della stradina del Rifugio Di Bona, 2.089m, svolto e comincio a salire. Anche questa è un' incognita, la neve rimane nella strada fino a stagione inoltrata, comunque salgo, trovo solo alcune chiazze, in breve arrivo al Di Bona, le auto già arrivate sono una quindicina, alle 06:00 parto con gli sci ai piedi, davanti a me 5/6 persone.
Sopra il rifugio, il pendio è molto aperto, mano a mano che si sale ci si avvicina al canale un po' più ripido che porta all' ex Rifugio Cantore. Per la progressione nessun problema, neve assestata e dura ma non servono i rampant, in breve esco dal canale e supero i vari ruderi del Cantore, scatto qualche foto dal buco nella roccia verso la Val Travenanzes e riparto verso la spalla della Tofana. Qui la pendenza aumenta, la prima parte del pendio, dove non arriva il sole, presenta neve molto dura, non bastasse sono scese numerose valanghe di superficie, decido di andare avanti senza rampant, anche perchè per gli attacchi che sto usando non li ho. Supero questo tratto con qualche acrobazia e vado oltre, in breve arriva il sole e subito dopo sono sulla spalla, una breve pausa è d' obbligo. Qui il versante cambia esposizione, per arrivare sulla cima il manto nevoso è completamente ghiacciato, la pendenza aumenta e l' esposizione è notevole, tolgo gli sci, calzo i ramponi e salgo l' ultimo pendio. Le nuvole vanno e vengono, fino a qui il sole ha tenuto ma so che non durerà, approfitto per scattare diverse foto della salita, la Croce di Vetta si avvicina, devo dire non senza sforzo, probabilmente la quota fa un po' il suo effetto, sono in vetta della Tofana di Rozes.
Davanti a me 3 ragazzi, ci salutiamo, foto di rito ma tutti si preparano per la discesa, arrivano le nuvole, questa volta non sono passeggere, dopo 30 min di attesa, nella vana speranza che se ne vadano, decido di scendere. L' idea era di scendere dalla diretta di Punta Marietta ma la scarsa visibilità e le condizioni pessime della neve mi hanno fatto cambiare idea. Anche gli altri scialpinisti non attendono oltre, partiamo con gli sci ai piedi dalla cima, leggera derapata e via la prima saltata, poi una seconda e così via, uno sguardo indietro e vedo che gli altri optano per una lunga derapata controllata. In effetti la neve ghiacciata del pendio sommitale non dava molta sicurezza, in breve mi affaccio al versante nord, le nuvole hanno avvolto completamente la Tofana, attendo qualche minuto, mi sposto leggermente verso una lingua vergine che avevo intravisto in salita. Il tempo mi concede alcuni minuti di buona visibilità ed io mi fiondo giù con alcune belle curve, in pochissimo sono al Cantore, purtroppo la neve fino a qui è composta da polenta mista a svalangamenti vari. Il canale sotto il rifugio non è da meno, neve con crosta mista a pappa, in qualche maniera scendo tenendomi verso destra, dove il solo ha trasformato, purtroppo il Di Bona si staglia davanti a me e segna la fine di questa gita. Sono le 10:00 e scatto qualche foto divertente di fronte al Rifugio Di Bona.
L' attrezzatura che ho usato è composta dagli sci Volk Amaruk montati con il nuovissimo attacco della Marker Tour F10, attrezzatura che sto testando da un po' di tempo. A breve la relazione dei materiali usati, intanto posso dire che continuo ad avere ottime sensazioni dall' uso di questi sci ed attacchi.
Grava Renzo
Immerso nelle splendide montagne di Claut, l'Hotel Miramonti è il punto di partenza ideale per le vostre escursioni all' interno delle Dolomiti Friulane. Leggi
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