Guarda le foto di questa relazione nell'album Via Luna Nascente - VII 360 m
La Val di mello è indubbiamente uno dei templi italiani del granito, il fondovalle famosissimo per i numerosi blocchi boulder, e le pareti della valle cosparse di pareti granitiche.
Le vie sono tra le più varie, molte sportive dure a spit e tantissime classiche da proteggere, anche queste abbastanza dure. Qui regnano sovrane le fessure e le placche, l' aderenza la fa da padrona, le protezioni lunghe non sono un optional così come le fessure improteggibili. Per concludere, ci vuole tanta testa e sufficente padronanza per i gradi VI e VII per potersi divertire.
Compagno di avventura, l' amido Giulio de Nardo, per battezzare il mio primo ingresso in valle, decidiamo di fare Luna Nascente, via mitica e famosissima per certe fessure che si stagliano verso il cielo, Giulio per altro l' aveva già fatta. Per andare all' attacco bisogna camminare abbastanza, risalendo un sentiero a gradoni, abbastanza tracciato ma senza indicazioni per la via, per cui presumo che se non si conosce, sia facile sbagliare attacco. All' attacco troviamo due cordate, una è già alla seconda sosta, l' altra sta attaccando, ci guardiamo così i movimenti del primo e secondo tiro, i più duti, VII.
Dopo numerosi tentativi, vincendo, alla fine, il passaggio duro, la cordata che ci precede sale e noi attacchiamo. Parto io, mi tocca il primo tiro, un passaggio boulder molto duro, una fessura alta da passare a pochi metri da terra, eventuale caduta deleteria, dato che il dado incastrato non mi salverebbe dall' arrivare a terra. Comunque studio e provo il passaggio un paio di volte, poi vado, ci vuole forza e equilibrio per tenere quel po' di appiglio che esiste per la mano destra, misto ad un delicato appoggio inesistente su granito, di pide sinistro. Praticamnte mi trovo incastrato in un camino senza riuscire a svincolarmi per arrivare in sosta, comunque, a forza di strani movimenti, sono fuori, tiro liberato.
Sale Giulio e riparte per il secondo tiro, l' altro tiro di VII, si va verso sinistra, poi si sale verso destra, in direzione di una fessura da proteggere, sul posto alcuni dadi incastrati, Giulio, molo bravo, fa il traverso e superato lo spigolo, va in sosta, mi recupera. da qui, saliamo alternati, seguiendo placche e fessure molto belle, l' esposizione è abbastanza alta.
Sopra si è costretti a fare sosta su friend, considerando un unico chiodo a penzoloni, la sosta si effettua alla fine di un tiro in fessura improteggibile di 40 metri, ve l' ho detto, qui ci vuole testa. Ancora placche di aderenza e fessure e al decimo tiro siamo verso l' uscita, anche questo è un tiro facile ma improteggibile. Le relazioni dicono 9 tiri ma noi ne abbiamo contati 10, mah..... Da avere al seguito due serie di friend, un BD grosso non sarebbe male, le soste sono a chiodi, salvo quella a friend. Per la relazione dettagliata, esistono numerose guide ben più autorevoli delle mie considerazioni, comunque la via è giustamente considerata, una delle linee di granito più bella delle Alpi, e su questo concordo in pieno.
Renzo Grava
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