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mar 21

Monte Ressetum, Claut - 12 Marzo 2011

Inviato da: il 21 mar, 2011 in Relazioni - Scialpinismo Print PDF
Tagged in: tavola e ciaspe

Guarda le foto di questa relazione nell'album resettum



RESETTUM, 12 marzo 2011



Sabato 12 marzo 2011, dopo una lunga assenza dalle montagne causa intenso lavoro, riesco ad organizzarmi all'ultimo minuto con un amico del soccorso alpino: Massimiliano.
Al telefono mi propone il Resettum... accidenti, mi dico, era una delle mie mete ma per riprendere avrei preferito una gitarella un po' meno faticosa...
Sono pur sempre 1.400mt di dislivello e con uno sviluppo bello lungo (solo alla casera son 6km). Cmq non ci vuole poi tanto a convincermi, gli dico di sì e penso "se salendo scoppio mi fermerò".
Fino a casera Pradut c'ero andato in una lontana estate, il resto del tragitto mi è sconosciuto, giusto le solite cartine e qualche sparuta relazione mi aiutano e non di molto.
Partiamo alle 9.00 dal parcheggio all'inizio della forestale, quota 640 mt, non fa freddo, non c'è vento, la stradina è tutta innevata (anche se i primi 100mt sono ghiaccio vivo).
Lascio in macchina tutto quello che posso. Nello zaino solo: giacca, felpina, maschera, guanti, pala, sonda, 3 pacchetti di biscotti, 1/2 litro di thè, sacchetta mcgiver, casco, tavola e ciaspe (fino alla casera per fortuna non servirà metterle).
Sono felice ma penso che stavolta finisco con la lingua a penzoloni di fuori.
Si parte, l'itinerario segue la forestale senza tagli in mezzo al bosco, questo perchè non siamo certi dell'innevamento e Massimiliano (sciatore) non vuole rischiare il metti/togli continuo dei suoi attrezzi.
La strada è lunga e inesorabile con pendenza costante, va sempre seguita e ai pochi bivi andare verso la casera pradut (numerosi i cartelli con indicazioni).
Il tempo non è il massimo e a naso in cima non ci vedremo granchè, la neve è assai umida, direi pure fradicia, anche se ce n'è parecchia.
Dopo un'ora e mezza siamo in Casera, complimenti al gestore perchè presente anche in inverno. Pausa lunga e proseguiamo sempre verso nord seguendo la forestale, dopo un tratto pianeggiante deviare a sinistra verso il bosco (quel giorno ben tracciato).
Si tiene la cima del pradut alla sinistra e si punta verso un'ampia forcella visibile solo dopo un po'. Arrivati alla forcella ci teniamo a destra e finito il bosco scegliamo un canale che poco distante dalle crode della cima porta direttamente sulla cresta. Da fare attenzione alle forre negli ultimi 300mt di salita, molto insidiose sopratutto con scarsa visibilità.
La neve è pesante e l'ultima parte sembra non finire mai, anche se tutto sommato, arrivato in cima scopro di avere ancora un po' di energia rimasta.
Le nuvole inziano ad avvolgerci e quindi bando alle ciance e ci buttiamo giù.
I primi 300mt sono proprio belli anche se li pensavo più pendenti, arrivati in forcella la discesa nel bosco è bella tecnica, sopratutto con questa neve in cui per girare fai una fatica improba. Siamo di ritorno in Pradut dove un radler è d'obbligo (consiglio quindi di portarsi via qualche euro).
Riprendiamo la discesa deviando a sud dalla casera e lasciando la forestale alla nostra destra. dopo un primo tratto aperto siamo nel bosco ed una stradina semi pianeggiante con una neve collosa rende particolarmente lento il ricongiungimento con la forestale.
Da lì al parcheggio è una discesa semplice dove gli unici pericoli sono i sassi affioranti verso il fondo, le lastre di ghiaccio e le persone che risalgono.

Impressioni: la giornata è stata bella, divertente e piacevole. Ammetto (probabilmente attirando le ire dei blogger) che da quest'uscita mi aspettavo un po' di più. In fondo si scia molto nel bosco e nella forestale. Mentre la parte finale, secondo me la più bella, è troppo breve per giustificare uno sforzo così prolungato (almeno per me). Di sicuro la cresta finale merita di essere percorsa in lungo ed in largo, ma almeno per quello che mi riguarda, quando ci arrivi con la tavola sulla schiena non ti vien proprio voglia di spostarti parecchio. 
Discorso diverso se devo giudicarla con il cuore, anche se non abito a Claut, la ritengo una montagna di casa mia e quindi non si può che volerle bene e consigliarla a tutti o quasi.
Per gli snowboarder valgono i soliti discorsi per le uscite dai 1.000mt di dislivello in sù, avventuratevi in queste uscite se siete amanti della fatica altrimenti difficilmente arriverete in fondo. 

saluti
nicola

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