Traversata in solitaria della più vasta distesa ghiacciata d’Europa, il Vatnajokull, quarto ghicciaio al mondo dopo Antartide, Groenlandia e Hielo Continental.
I prossimi giorni seguiremo l' esploratore Danilo Callegari durante questa importante avventura, i collegamenti saranno con il satellitare, in bocca al lupo.
Tornerò in Islanda, terra magica ma tremendamente aspra. Questa volta non in bicicletta ma con gli sci, trainando una slitta.
Tenterò la traversata integrale del Vatnajokull, 200 chilometri il percorso con temperature che scenderanno di parecchi gradi sotto lo zero. La partenza è fissata per i primi di Maggio 2010. Raggiungerò Reykjavìk in aereo, arrivato a destinazione passerò qualche giorno per ricontrollare tutti i materiali a mia disposizione e per concentrarmi sull’impresa, dopodiché una “super jeep” mi porterà all’ingresso del ghiacciaio, precisamente sullo Jokulheimar, dove mi lascerà insieme a tutto il mio materiale. Da lì partirò, risalendo un immensa lingua di ghiaccio molto crepacciata la quale mi porterà direttamente, dopo circa un giorno di salita, sull’immensa calotta. La mia direzione andrà da ovest a est; primo punto di riferimento che raggiungerò sarà il Grimsvotn, vulcano attivo molto pericoloso per le sue eruzioni sotto ghiaccio, superato il quale e tenendo sempre una costante direzione est/nord-est mi porterò verso il punto d’uscita, quindi attraverso un’altra lingua di ghiaccio, denominata Eyjabakkajokull, raggiungerò quello che sarà il mio punto di esfiltrazione.
Le difficoltà più o meno calcolabili e prevedibili saranno:
- ingresso e uscita dal ghiacciaio, difficoltà tecniche per la morfologia del terreno e quindi per innumerevoli e profondi crepacci; dovrò ancorare e mettere spesso in sicurezza la mia slitta con all’interno il mio piccolo “mondo “. Queste operazioni richiederanno all’incirca una giornata per entrare e una per uscire.
- temperature, come ho già detto, di parecchi gradi sotto lo zero. Il problema sarà proprio quello di riuscire a compiere tutte le attività quotidiane a temperature così rigide.
- condizioni meteorologiche, l’Islanda è famosa per le sue condizioni climatiche ed atmosferiche molto difficili e aspre con particolare riferimento ai forti venti secondi solo a quelli patagonici. Alcuni esploratori sono stati vittime di questi venti, tanto che gli hanno letteralmente aperto in due la tenda durante la notte.
- la solitudine, elemento importante che caratterizza questo tipo di imprese sportive, nonché fulcro del viaggio e acutizzatore di ogni difficoltà.
- la fata morgana, un importante miraggio delle nevi da non sottovalutare.
Qualche appunto sul Ghiacciaio…
Il Vatnajökull è una cappa di ghiaccio situata nell'Islanda sudorientale: con circa 8.100 km², è la più grande d'Europa. È la quarta massa di ghiaccio al mondo dopo la calotta glaciale dell'Antartide, la calotta glaciale della Groenlandia ed il Campo de Hielo Sur in Patagonia.
Il Vatnajökull ha uno spessore medio di 400 metri e massimo di circa 1100 metri e contiene circa 3.300 km³ di ghiaccio: si trova a partire dai 1400-1800m di quota e forma un paesaggio simile ad un altopiano ondulato (600-1000m) con vallate e gole. Sotto la sua cappa di ghiaccio si trovano diversi vulcani attivi, tra cui il Grimsvötn le cui ultime eruzioni risalgono al 1996 e 1998. L'eruzione del 1996, in particolare, ha sciolto circa 3 km³ di ghiaccio creando un enorme lago glaciale che, a distanza di un mese, si è riversato a valle provocando un grandioso jökulhlaup.
La massima cima islandese, lo Hvannadalshnjúkur (2.119 mt), si trova in una propaggine meridionale della cappa di ghiaccio chiamata Oraefajökull, a pochi chilometri dalla costa.
Secondo il Guinness dei primati il Vatnajökull è l'oggetto della più ampia visuale del mondo: in particolari condizioni atmosferiche e di luce può essere visto dallo Slættaratindur, la più alta cima delle Isole Fær Øer, distante 550 km.
Danilo Callegari
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