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feb 25

Cimon di Palantina - 23/02/2013

Inviato da: il 25 feb, 2013 in Relazioni - Scialpinismo Print PDF
Tagged in: tavola e ciaspe

Guarda le foto di questa relazione nell'album palantina





23/02/2013. Cimon di Palantina.
Bene, dichiaro apertamente il mio eterno ed appassionato amore per questa montagna.
Sono certo che trattasi di montagna "femmina", è ovvio, non può che essere così.
L'ultima volta che sono riuscito a salire e scendere con la tavola era più di tre anni fà.
E' bella, ma di una bellezza sconvolgente, che ti lascia senza fiato. Fin dalla prima volta che la vedi da lontano, dalla pianura triste in cui viviamo, non può che affascinarti e rapirti. La notte non dormi più ed ogni sogno sarà dedicato a lei, a quella pala finale che ammalia la fantasia e che nessun altra cima fin'ora è stata capace di scalzare.
Non esistono delle motivazioni serie e reali per questa passione, o forse ne esistono anche troppi: l'itinerario completo in val de piera lungo uno dei boschi più belli del pianeta, l'assoluto silenzio che ci avvolge in salita, l'uscita nel bacino della casera con il portale fatto dagli abeti, le cime intorno che la guardano con rispetto e timore, lei stessa che ti guarda incutendo rispetto e timore, il bastione roccioso a suoi piedi, la pala finale splendida inclinata lunga e pulita, una croce di vetta spesso avvolta dalla neve ed il ghiaccio cosicchè scompaia lasciando le cime alle cime e non ai simboli degli uomini conquistatori.
Ma forse la domanda più logica è: come fate a non innamorarvi dopo averla conosciuta?
Esteticamente è perfetta. La sua salita e la sua discesa sono complesse ma non impossibili.
Bisogna sempre stare all'occhio e non lasciare a casa mai nulla (rampant, ramponi e picca). Quella volta che non li porti ti servono e non sali.
Dapprima il bosco messo lì ad abbassare le tue difese, poi l'ampia conca spesso soleggiata e così pensi "bhè che mai sarà" e così ti ha fregato. La cresta sottile che porta alla strozzatura sembra il profilo dei fianchi di questa dea. Sinuoso e sensuale, quando salgo qui la mente si abbandona e non esiste altro: la montagna, il cielo ed io.
Se ti ha permesso di arrivare fin qui e sei fortunato che ti lascia accedere anche alla parte superiore ormai sarai suo per sempre. Non importa se sali con lunghi zig-zag per gustarti fino alla fine quel pendio, oppure se vai sù dritto con i ramponi lungo quel profilo con il dirupo verso il cornor, il lastè e tutto il mondo che c'è a ovest. Una volta arrivato in alto non è finita devi ancora proseguire lungo la sua schiena che và accarezzata fino alla fine, semprechè questa fine esista.
La Palantina è una sirena, una volta lassù vorresti rimanere in eterno e non è detto che questo non possa essere l'ultimo dei miei desideri da mettere nel testamento. 



saluti
nicola

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