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C' era una volta, un paese di montagna...

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C’era una volta, un paese di montagna, in agosto era il massimo, arrivavano i forestieri, “il turismo”, detti anche “tognos”, le case si riempivano, i locali lavoravano, e c’ era festa tutto il mese, anzi no, fino a ferragosto, dopo tutto taceva. Ma in quei 15 giorni, ahhhhh, una libidine, veniva allestita la pesca di
beneficenza, alla sera c’ erano le proiezioni dei film in piazza, la musica, il ballo, il tiro alla fune, il palo della cuccagna, era proprio una festa. Erano circa 30 anni fa.
Ma oggi?
Oggi, a distanza di 30 anni, tutto è rimasto uguale, o forse no, qualcosa è addirittura peggiorato perché di tutto quello che ho citato prima, sono rimaste la pesca e le serate del cinema.
Comunque è ancora il massimo della libidine, chi non sogna, almeno una volta di venire in questo bel paese a prendere un paio di biglietti alla pesca e vedersi un bel cinema, tutti in compagnia, voglio dire, è il massimo della libidine, per non ripetermi.
Stasera sentivo parlare di queste cose e mi sono tornati in mente gli anni in cui, pesca, cinema e giochi in piazza, animavano davvero le serate e rallegravano i presenti, forse le ultime, 20 anni fa.
Oggi, nel 2012, certi centri abitati vorrebbero atteggiarsi al ruolo di paesi turistici, e lo vogliono fare con cose di questo genere, purtroppo siamo  lontani, anche solo dal concetto di TURISMO, ovvero persone che si spostano da un luogo ad un altro per vedere e fare qualcosa, in realtà un concetto semplicissimo.
Oggi, nel 2012, prendi l’ aereo a Venezia e vai dove vuoi con pochi Euro, fai il week end in Sicilia e il lunedì sei in ufficio a lavorare o sul Mar Rosso. E queste persone, perché dietro ai paesi ci sono sempre delle persone, queste persone credono di poter fare turismo, di poter confrontarsi con chi il turismo lo fa davvero ed in maniera seria.
Allora, sarebbe bene che, una volta per tutte, certi paesi la smettano di pensare al turismo e pensino all’ allevamento, all’ agricoltura, all’ artigianato, insomma ad altro ma non all’ industria che muove nel mondo ogni anno, milioni di persone perché quelle persone, quelle che sono dietro a certi paesi, probabilmente, non sono capaci di essere dei professionisti di questo settore.
L’ esempio più lampante di questo non saper fare le cose, sono le informazioni,  non quelle che ci sono, quelle che mancano, quelle che non vedi, quelle che nessuno ti dice, quelle che tu, potenziale turista, dovresti poter conoscere, quelle che non esistono. Quelle che non necessitano di investimenti colossali ma sono fondamentali per far muovere la gente e creare interesse.
In certi paesi di montagna, la natura ha fatto dei grandi doni a noi piccoli essere umani, sono tante piccole cose, o grandi cose, dipende da che parte uno la guardi, di cui nemmeno ci rendiamo conto. Vi faccio alcuni esempi, potrebbe essere che all’ interno di un centro abitato di montagna ci sia una forra, di quelle belle, scavate nella roccia dal passare tumultuoso delle acque nei secoli passati. Ebbene, uno dice, ma a me cosa me ne frega se c’ è una forra nel paese? A te non te ne frega niente ma siamo in quel paese che vuole fare turismo. Ahhhhhhh…..ho capito, è chiaro che in questo caso la cosa assume un aspetto molto importante. Eh si perché nella forra ci passa l’ acqua e ci potrebbero fare tante cose, che ne so, una scuola di Canyoning, dato che è uno degli sport di tendenza, oggi nel 2012, un percorso per poter visitare la forra in sicurezza, magari metterci dei cartelli che la indichi anche ai passanti, un percorso attrezzato tipo ferrata. Si, penso che se un paese turistico avesse una forra sicuramente la valorizzerebbe, sicuro!!
Eh, ma quel paese ritiene che questa forra possa stare bene anche così, non servono cartelli indicatori, non serve pulire i rovi e gli alberi, non serve creare un campo scuola di Canyoning, siamo matti?? Corriamo il rischio che poi arrivi troppa gente, eh si, perché sono arrivato alla conclusione che in quel paese, si faccia una sorta di controllo degli ingressi dei turisti, quando vedono che ne arrivano troppi, bloccano tutte le attività e per qualche anno stanno fermi, così poi calano……i turisti.
Si ma questo esempio non conta, probabilmente questa cosa dell’ acqua nelle forre è pericolosa, meglio lasciar perdere, invece, provate a pensare, la natura potrebbe aver regalato a quel paese, che so, un grotta, una grotta profonda, immensa, lunga e magari con un antro gigantesco che funge da ingresso, magari una grotta che si riesce anche ad entrare per qualche metro.
Sono sicuro che se così fosse, quel paese non ci penserebbe due minuti e creare un sentiero che porta all’ ingresso, con bellissimi cartelli indicatori in legno, magari un piccolo depliant che spiega le caratteristiche della grotta, perché sarebbe sicuramente una grotta censita. E per finire organizzerebbero anche una serie di escursioni con una Guida Speleo per entrare nelle prime caverne, su questo non ci piove.
Ma va là, quel paese, crede che quella grotta non possa interessare a nessuno, per questo non ci sono cartelli, non ci sono depliant, non ci sono escursioni che portano fino a li. Figurati, oggi, sempre nel 2012, a chi vuoi che freghi qualcosa di una grotta visitabile, bella da vedere, in cui si potrebbe anche entrare, proprio a nessuno, specialmente ai turisti che amano stare in camera tutto il giorno a guardare la televisione.
Certo che quel paese è proprio un paese difficile.
Liberamente tratto dalla mente oziosa di Renzo, senza riferimenti a cose e persone reali…………..
RENZO GRAVA


 

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