Durante le mie visite invernali al Bianco, notai la presenza di alcuni sci molto accattivanti, un' azienda di Chamonix, la Black Crow, lascio a voi la traduzione.
Sci sempre molto larghi e colorati, ad essere sincero, tutti di un colore, anzi diversi colori ma ognuno caratterizzato solamente da uno, ai piedi degli sciatori sembravano girare da soli, la curiosità di provarne uno era alta. Fu così che alla fiera Ispo di Monaco, trovando l' agente italiana dell' azienda, Elena, una bella ragazza molto professionale, mi diede uno sci da provare, era il Camox, tutto rosso, il periodo era febbraio 2012, feci così la conoscenza dei Corvi Neri.
Prima sciata in pista a Misurina, in una pausa fra un igloo e l' altro, lo scorso inverno, primo impatto abbastanza deludente, sembravano che non girassero, poi verso la fine della prima discesa, le cose cominciavano a cambiare. Alla seconda già intravedevo il carattere di questi "pezzi di legno", molto forte, le curve riuscivano meglio, invertire lo spigolo era diventato più facile, la giornata passò veloce, tornai a casa con un po' di malinconia, dovendo rendere gli sci a breve.
Saltiamo direttamente ad ottobre 2012, all' arrivo dei primi Camox Freebird in negozio, anticipo della stagione invernale, l' occasione era ghiotta ed organizzai subito due giornate in ghiacciaio per provare queste meraviglie, una allo Stelvio ed una a Stubai. Dico meraviglie perchè a vederli, questi sci, intimoriscono ed affascinano contemporaneamente, spaventano per la loro mole, il peso non proprio bassissimo ed il rocker spaventosamente accentuato. Affascinano perchè come li vedi, vorresti provarli, una specie di paura reverenziale mista a rispetto nei loro confronti.
Chiaramente le spatole sono senza attacchi, cosa montare? La scelta è combattuta tra un attacchino leggero che compensi il peso degli sci ed un Marker votato alla discesa, caratteristica comune alle spatole, decido per i Marker, se discesa deve essere, lo sia fino in fondo.
Sia allo Stelvio che a Stubai le condizioni trovate erano eccezzionali, giornate stupende, neve dura al mattino a morbida al pomeriggio, in Austria addirittura un po' di fresca.
La larghezza di questi sci al centro è di 97 mm, non poco, quando si usano in pista necessitano di pieghe notevoli e veloci ma una volta impostati sono come i binari di un treno, precisi ed affidabili. Se l' inversione è rapida sanno anche regalare curve condotte a raggio corto e medio molto divertenti, date anche dal Rocker molto accentuato; la porzione anteriore di spatola rockerata, quando si è in piega, consente di ridurre la lunghezza dello sci, riuscendo a girare molto facilmente ed in pochi metri.
Altra caratteristica di questo sci è la morbidezza, fondamentale per divertirsi, contrariamente a quello che si pensa, uno sci morbido gira meglio anche in pista.
Ho sempre parlato di pista ma fuori? In neve fresca, come si comporterà? Per rispondere sarebbe da provare, ed è quello che ho fatto, le prime due uscite a Misurina, mi hanno permesso di testarlo con le condizioni migliori, quelle per cui è stato concepito, un metro di neve farinosa invernale.
Forcella della Neve e Forcella Pogoffa, in due giornate distinte, hanno rappresentato questo test, ve lo dico subito, se era un esame, hanno preso 10.
I Camox Freebird, secondo i concetti degli scialpinisti, pesano, pesano un sacco, ma dato che io mi ritengo un FREESKIER, e a breve parleremo di questo, credo che pesino il giusto, anche con il Marker montato.
E' innegabile, è vero, ve lo concedo, la bilancia non mente ma a me, non interessa, le salite sono interpretabili, ritengo che andare più piano perchè ho l' attrezzatura pesante, non sia un problema, se arrivo mezz' ora dopo, non è un problema, se per voi ciò costituisce un' azione proibitiva, allora non leggete questo articolo e comprate attrezzatura race.
In salita, dicevamo, sono più pesanti da portare, di conseguenza sarebbe bene tarare l' uscita anche in funzione di questo, anche la larghezza al centro potrebbe indurre in considerazioni tendenziose, ovvero che sia un problema. Sicuramente una spatola che al centro fa 97 mm, è più difficile da gestire rispetto ad altre, è anche vero che per quasi tutto l' inverno questo non è un problema, ovvero quando la neve è fresca. Su neve trasformata, con traccia da battere e traversi su terreni ripidi, potrebbero risultare difficoltosi ma anche queste, sono condizioni difficili da trovare.
Le condizioni trovate per la discesa, sono a dir poco strepitose, neve farinosa, perfetta per gli sci come i Camox, anche se per la seconda forcella, siamo partiti con - 18 gradi centigradi.
Anche qui un leggero imbarazzo iniziale, forse dato dalle prime uscite in neve fresca, lasciar andare gli sci non è mai facile, comunque, dopo i primi 100 m di discesa, emergono tutte le doti dei Camox Freebird. Per apprezzarli appieno bisogna lasciarli andare, senza esitazione, appena la velocità aumenta si sente che le spatole emergono, la portanza fa carvare gli sci, curve molto fluide e leggere. Le punte sono sempre fuori a disegnare splendide linee in neve fresca, l' effetto centrifuga fa curvare proprio bene. Abbiamo effettuato una discesa lungo la ex sciovia, un canale stretto e lungo fra gli abeti, completamente macinato, una serie infinita di curve a raggio corto e medio; la seconda discesa effettuata lungo la ex pista, anche qui neve completamente tracciata dai passaggi degli scialpinisti. Le spatole rockerate e morbide si sono fatte apprezzare mantenendo sempre le traiettorie impostate, un grande senso di sicurezza lungo ogni pendio.
I Camox non sono sci per tutti, hanno bisogno di un po' di dimestichezza, confidenza con gli sci larghi, devono essere portati da sciatori decisi, sia in pista che in fresca, ma una volta che li conosci, sanno regalare grandi soddisfazioni.
PAGELLA
DICEMBRE 2012
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